La giustizia, simbolicamente, è sempre rappresentata da una donna con una spada nella mano destra ed una bilancia nella mano sinistra, sia nelle sculture che nelle pitture che nei disegni.
C’è, in questa simbologia, un significato generale ed astratto, in quanto si intende così rappresentare “…l’intelligenza che penetra attivamente nel piano delle realizzazioni con il fine del coordinamento”.
Si intende ispirare l’umanità all’equilibrio ( la bilancia) e regolare il dare e l’avere dell’Uomo nel corso della sua evoluzione. La spada simboleggia l’implacabilità , il vigore e la rettitudine; la spada deve colpire con giustizia – Jus: il diritto – e la punizione va data con intelligenza e senza spirito di vendetta. Nel simbolismo, da secoli, la donna ha una corona d’oro sulla testa e una collana d’oro sul petto: l’uomo non può sfuggire ad essa, il giudizio deve essere improntato a rettitudine ed umanità senza perdere la correttezza dell’equilibrio. Nel simbolismo delle carte, vecchio strumento di studio della vibrazione universale (capire il presente per trarne utili deduzioni), LA GIUSTIZIA rappresenta “…il giudizio imposto all’Uomo dalla sua coscienza intima, che gli consente di apprezzare l’equilibrio o lo squilibrio prodotto dai suoi atti, con le loro conseguenze felici o infelici”*.
Dalla desiderata ed auspicata teoria alla pratica si evidenzia che più si cerca giustizia, meno la si ottiene. Non è possibile enumerare tutte le riforme della giustizia proposte ed attuate in Italia da decenni, stante la numerosità e la varietà degli argomenti:
-riforme dei codici;
-riforme delle carriere;
-depenalizzazioni;
-modifiche alla Costituzione;
-sovraffollamento carceri e riforme relative;
-giudice di pace;
-giudice unico;
-indulto;
-indultino;
-riforma dell’ordinamento giudiziario;
-giudici onorari;
-magistrati onorari ed aggregati;
-vice procuratore onorario;
-giudice conciliatore
-riforma dell’Ordine degli avvocati;
-processo breve …..ecc. ecc…
Tutte le riforme della giustizia avevano lo scopo di ridurne i tempi ed i costi, rendere il giudice terzo e maggiormente indipendente dal potere politico .
Gli intenti, apparentemente giusti, hanno prodotto solo effetti indesiderati, negativi e contrari, con allungamento dei tempi dei processi ed aumento delle spese….per quale ragione fare altre riforme??!!
Le cose non vanno o…forse NON DEVONO ANDARE.
Allo stato attuale, la situazione più scottante sembra dovuta ai ritardi e alle inadempienze che comportano anche sentenze negative della CEDU – Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – (vedi : Atti parlamentari, Camera dei Deputati, XVI legislatura, allegato A ai resoconti, seduta 1° giugno 2010 n.330 pag. 8-9);
si parla di:
– processo breve ma, dice Alessandro Cassiani – Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma – con le strutture
adeguate;
– riforma degli ordini della magistratura;
– carriere separate tra Pm e magistratura giudicante;
– non più un CSM ma due CSM;
– riformare l’ordinamento e la Costituzione (vedi: Senato della Repubblica Discorsi: Avvocatura e riforma della
giustizia nella Costituzione e nell’ordinamento);
– riforme per introdurre la posta elettronica certificata e per informatizzare il processo in modo da far perdere meno
tempo a tutti.
Siamo gli ultimi in Europa e al 156° posto nel mondo, secondo la classifica del Doing Business 2009 della Banca Mondiale.
Le relazioni sull’amministrazione della giustizia, da anni, segnalano che le cose non vanno:
– aumentano i tempi di attesa;
– diminuiscono le risorse ( ma qui è tutto da approfondire);
– leggi e leggine che si sovrappongono;
– aumentano i suicidi in carcere;
– aumenta il contenzioso civile;
– aumentano gli ignoti da identificare;
– aumentano le richieste dei cittadini per avere giustizia e non solo per litigiosità, come viene diffusamente detto.
Spesso la causa dei ricorsi è improntata legittimamente ad evitare le prescrizioni per ottenere il dovuto riconoscimento: un esempio per tutti è documentato dai rimborsi dell’ILOR (dagli anni 78 ed oltre) ancora “in essere” e i relativi soldi da recuperare, quali i crediti di tasse non dovute, nonostante le favorevoli sentenze della Corte Costituzionale.
Il Presidente della Repubblica ha detto: ( vedi ”Senato della Repubblica Discorsi” su citato) “ …mi auguro che non si verifichino tensioni tra le Istituzioni della Repubblica e quelle che incarnano i rapporti tra politica e giustizia”.
L’attuale riforma contiene una relazione tecnica (sezione I e II): la prima riguarda la descrizione dell’innovazione normativa e la seconda le conseguenze finanziarie – (vedi : Atti parlamentari Senato della Repubblica n.1440, XVI legislazione Disegni di legge e relazioni, documenti pag. 24 e seguenti) – . Gli oneri, cioè i costi, sono solo per lo Stato, cioè per i contribuenti che, loro malgrado, sono i danneggiati da questo sistema.
SMEMORANDA: Si sono dimenticati quanto riportato, accertato, documentato dalla “Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazi fascisti” nella XIV legislatura –discussioni – crimini nazifascisti – seduta del 24 gennaio 2006 – sotto la presidenza di Flavio Tanzilli ovvero:
“…Importanti se non epocali cambiamenti all’organizzazione della Magistratura Militare sono stati apportati nel maggio del 1981 dalla legge n. 180, recante “modifiche all’ordinamento giudiziario militare di pace”. “Ci riferiamo, in particolare, alle garanzie di indipendenza, autonomia, imparzialità riconosciute alla Magistratura dagli articoli e dalle disposizioni del Tit. IV della nostra Carta Costituzionale”. Infatti, ancora fino alla riforma del 1981 , l’ordinamento della Giustizia Militare stabiliva la dipendenza dei magistrati requirenti ed anche giudicanti dal Procuratore Generale Militare…a sua volta nominato dal Consiglio dei Ministri come un qualsiasi alto funzionario dello Stato che poteva scieglierlo da appartai anche diversi dalla Magistratura Militare. … Rilevava il dott. Giuseppe Rosin, Magistrato militare, già componente del CMM, nel corso dell’audizione dinnanzi alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta : “forse non c’era neanche, o c’era solo in parte, la mentalità dell’indipendenza. …Rimane da vedere, se la riforma sia stata anche in grado di creare quella “mentalità dell’indipendenza”…”.
Scrive la CEDU: “…gli obblighi positivi discendenti dall’articolo 2 della Convenzione implicano che lo Stato debba altresì apprestare un sistema giudiziario efficace ed indipendente che consenta di stabilire…”.
A questo punto, non resta che fare le carte *… la Giustizia esce capovolta, il che significa perdita, condanna, grande disordine, persone vittime di truffatori…
- I Tarocchi di Marsiglia, paul Marteau, Gremese Editore
Patrizia Ravagnan & Gabriele Ratini