Il Comitato Tricolore, fin dalla sua costituzione nel 1968, si è sempre impegnato a favore degli italiani che vivono all’estero, sia nel campo dei diritti che in quello sociale-assistenziale. I nostri connazionali residenti all’estero in passato per poter votare dovevano rientrare in Italia. Esisteva il diritto ma non la concreta possibilità di esercitarlo. Poi, dopo oltre 40 anni di tenaci battaglie in Parlamento, l’On.le Mirko Tremaglia (attuale Ministro per gli Italiani nel Mondo nonché Segretario Generale del CTIM) è riuscito a far varare la Legge 27 dicembre 2001 n. 459 che ha riconosciuto l’effettivo esercizio del diritto di voto a favore dei cittadini italiani residenti all’estero. Grazie a questa Legge il voto all’estero potrà essere esercitato per posta e riguarderà le elezioni per il rinnovo delle Parlamento e per i referendum.
Chi può votare all’estero ? Tutti i cittadini italiani residenti all’estero, i cui nominativi siano iscritti nelle liste elettorali elaborate dal Ministero dell’Interno, mediante l’unificazione dei dati dell’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (AIRE Comuni) e degli schedari consolari (Anagrafe Consolare)
Come hanno votato i Nostri connazionali residenti all’estero in occasione del recente referendum ? Si è trattato della prima esperienza di voto per corrispondenza. Hanno ricevuto dal proprio Ufficio Consolare un plico contenente la scheda voto, due buste ed il certificato elettorale. La scheda voto, una volta compilata dall’elettore, è inserita nella prima busta che, sigillata ed inserita nella seconda busta, viene poi rispedita all’Ufficio Consolare competente. Tutte le schede voto giungono in Italia via aerea con valigia diplomatica, per poi essere sottoposte al rituale spoglio presso il seggio relativo alla circoscrizione estero.
Come è andato il voto dei circa 4 milioni di cittadini italiani all’estero ?
Hanno risposto positivamente all’invito formulato dal Ministro Tremaglia, dando un forte segno della propria presenza. Ricordiamo che tra questi “italiani oltreconfine” ve ne sono moltissimi provenienti dalla provincia di Caserta, soprattutto negli Stati Uniti e in Sud America. La percentuale dei votanti è stata infatti del 25 %, addirittura superiore a quella raccolta nella penisola. Questa esperienza del referendum rappresenta per loro una prova generale per le elezioni politiche che si terranno nel 2006.
G.R.