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Home Le inchieste

Dopo il disastro dell’ aeroporto di Linate

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11 settembre 2018
in Gabriele Ratini, Le inchieste
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Dopo il disastro dell’ aeroporto di Linate
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QUANDO IL METRO DI MISURA DELLA SEA DI MILANO E’ QUELLO DELL’ EVAV, CHI CONTROLLA I CONTROLLORI ?

Responsabilità e competenze degli Aiuti Visivi e Luminosi negli aeroporti milanesi

La rilevanza del disastro dell’ aeroporto di Linate e dello sgomento che la morte di 118 persone ha causato nell’ opinione pubblica frastornata dalle dichiarazioni di non responsabilità degli Enti coinvolti, impone ora un attenta valutazione delle responsabilità che sembrano emergere da un maggiore approfondimento sulla mancata prevenzione degli eventi.

Le corresponsabilità dell’ Enav alle cause che hanno determinato il disastro sulla pista di Linate non si limiterebbero al mancato funzionamento del radar di terra disinstallato dalla torre di controllo senza il cambio di una nuova apparecchiatura, poiché si delinea come responsabilità “in vigilando” dell’ Enav anche la mancata segnalazione alla Sea di Milano delle irregolarità riscontrate negli impianti di segnalazione e illuminazione pista ubicati nell’aeroporto di Linate, denominati Aiuti Visivi e Luminosi (AVL);.

Nel gennaio del 1998 , infatti, il Ministrro dei Trasporti delega il controllo degli AVL i queste apparecchiature all’ Enav con atto di indirizzo a firma dello stesso Ministro nel quale viene stabilito che qualora si intenda visualizzare una pista con valore di visibillta RVR inferiore ai 550 metri i sistemi di alimentazione elettrica , gli AVL, e i loro sistemi di controllo devono essere concepiti in modo da consentire al pilota in caso di avaria di una apparecchiatura , una guida visuale soddisfacente e priva di informazioni fuorvianti.

Il documento prosegue con le queste prescrizioni tecniche:

“ là dove i sistemi luminosi sono usati per il controllo degli aeromobili, tali sistemi devono essere monitorizzati automaticamente in modo che possano essere fornite immediate indicazioni circa qualsiasi avaria che possa interessare le funzioni di controllo stesse” e che il sistema di monitoraggio dotato di appropriati impianti acustici e visivi deve essere posizionato anche all’ interno della centrale elettrica e della torre di controllo.

Le disposizioni dell’atto di indirizzo rivolte all’ Enav riguardano tutti gli aeroporti nei quali gli AVL sono gestiti direttamente dalle Società aeroportuali tra i quali Linate e Malpensa e dove gli interventi dell’ Enav dovranno assicurare almeno annualmente, una verifica delle condizioni in cui si versano questi impianti.

L’ Enav, infatti, ricevuta la disposizione, costituisce e una commissione incaricata di effettuare gli opportuni sopralluoghi nei vari aeroporti interessati al provvedimento.

Con la tempestività dell’ Enav

Dopo il disastro di Linate, l’ Enav informa la stampa con sospetta immediatezza, di ritenersi fuori da qualsiasi responsabilità che colleghi la collisione degli aerei con carenze sulla segnaletica. Tra gli enti coinvolti nel disastro sorge allora la pretestuosa quanto inutile distinzione di quale ente, secondo l’ Annesso 14 dell’ ICAO sarebbe stata la competenza ad indicare il posizionamento degli AVL e di quale altro quella di posizionare fisicamente gli stessi AVL lungo le piste e i relativi raccordi; tale distinzione sembra però inutile, in quanto assorbita dal menzionato atto di indirizzo secondo il quale l’ Enav viene inequivocabilmente incaricato della “verifica tecnica di tipo documentale nonché ispettiva” degli AVL, “tenendo conto che le normative vigenti, e l’ imprescindibile necessità di assicurare un compiuto sistema di controlli a presidio della sicurezza della navigazione , nella materia degli AVL, esigono il completo svolgimento delle attribuzione dell’ Ente Nazionale di Assistenza al Volo”

Resta quindi, da chiarire quali irregolarità sono state, invece, rilevate, tenendo presente che nel resoconto sulla situazione riscontrata a Linate e consegnato all’ Enav dopo il sopralluogo, questa commissione non poteva ragionevolmente scorporare dal sopra menzionato “compiuto sistema di controlli” degli aiuti visivi nell’ aeroporto alcuni di essi, ovvero, la segnaletica mancante o in condizioni irregolari di funzionamento, senza che la stessa commissione si fosse accollata la responsabilità, del tutto gratuita, della omessa segnalazione;

giova, pertanto, ricordare che l’ acronimo AVL contempla nella sua accezione, non solo tutti gli Aiuti Luminosi attinenti al movimento degli aerei, ubicati lungo i raccordi, le piste di rullaggio e le piste di volo, ma anche gli Aiuti Visivi, quelli cioè, che non sono necessariamente luminosi, come ad esempio la c.d. “manica a vento” ed altro tipo di segnaletica, tra cui (a meno di prova contraria per fatti i sopravvenuti successivamente al sopralluogo Enav) quella riscontrata dopo la collisione, inefficiente o mancante;

la commissione però, da quanto si evince dal comunicato Enav alla luce della propria interpretazione delle citate disposizioni ministeriali sulla sicurezza degli aeroporti, avrebbe deciso, almeno nell’ ultimo sopralluogo effettuato, come detto, con cadenza annuale (quindi al massimo un anno fa), di limitare il controllo degli AVL alle sole luci al suolo delle piste di volo, escludendo in tal caso gli AVL dei raccordi alle stesse piste e forse anche quelli della pista di rullaggio nonché tutta la segnaletica c.d. “orizzontale o verticale”

Il gioco delle parti

Questa verifica, secondo il comunicato Enav, non era di propria competenza, come se il controllo delegato all’ Ente dal Ministero Trasporti (promosso su iniziativa della Magistratura di Torino nel 1997 proprio per scongiurare deprecabili incidenti di aerei nell’ ambito aeroportuale) fosse stato fine a se stesso e non invece responsabilmente finalizzato al ripristino della sicurezza di uomini e aerei negli aeroporti, proprio al contrario di quanto è fatalmente avvenuto a Linate;

il menzionato controllo delegato all’ Enav negli aeroporti dove gli AVL sono gestiti direttamente dalle compagnie aeroportuali, non lascia, d’ altra parte, dubbi di sorta sulla importanza conferita al provvedimento che per dissuadere eventuali inadempienze prevede la relativa sanzione in caso di omissione; esso, infatti conclude precisando che “la violazione delle norme contenute nel presente atto di indirizzo dovrà essere valutato dai competenti organi amministrativi quale violazione di regole attinenti alla sicurezza del volo, per la conseguente adozione dei provvedimenti previsti a danno dei soggetti interessati”.

resta solo il dubbio (tutto ancora da chiarire) se l’ aver sottaciuto sulla carenza quantitativa della segnaletica degli AVL che risultava mancante o inefficiente e che con un controllo anche grossolano poteva essere indicata e quantificata, è stata una omissione della commissione o un arbitrario sfrondamento degli AVL ubicati sui raccordi delle piste di volo, dal rapporto a sua volta rielaborato ed inviato dall ‘ Enav alla Sea di Milano;

un’ altra carenza della segnaletica di competenza diretta Enav, questa volta di natura acustica, è stato il mancato funzionamento di un cicalino che avrebbe dovuto significare per la torre di controllo di Linate la eventuale intrusione nella pista di presenze di aeromobili non autorizzati al transito; anche in questo caso il sistema disinstallato dall’Enav non è stato piu’ ripristinato;

L’ “innominato” servizio di prevenzione

Esiste in Enav una Divisione costituita ai fini della sicurezza del servizio e dei relativi impianti strumentali e quindi segnatamente di quelli dedicati direttamente alla sicurezza del volo; questo Divisione, anche alla luce di quanto di tragico è avvenuto a Linate, non risulta, per fatti concludenti, che abbia svolto i propri compiti d’ istituto in modo efficace o che abbia almeno partecipato con la commissione incaricata al controllo della sicurezza degli AVL o che abbia svolto alcun altro sopralluogo a Linate per lo stesso motivo;

La stessa Divisione, la cui importanza emerge in modo inequivocabile dopo i disservizi che hanno preceduto la collisione, doveva interessarsi alla sicurezza delle tipiche attività lavorative dell’ assistenza al volo anche ai sensi della legge 626/94, fa capo ad un dirigente incaricato.

A questo punto, stante anche la precaria condizione di funzionalità degli impianti e apparecchiature di pressoché tutti gli aeroporti affidati alla gestione diretta dell’ Enav, dove le condizioni di sicurezza attuali preludono ad alcunché di tranquillizzante, non si comprende come questa Divisione non abbia segnalato alla Direzione all’ Enav le irregolari condizioni nonché il serio rischio di pesanti e progressivi disservizi alla sicurezza dei dispositivi di assistenza la volo.

Tanto per fare un esempio anche nell’ aeroporto di Bologna, ostentato sulla stampa dopo l’ incidente di Linate, come esempio di efficienza e sicurezza, recentemente ammodernato nella estensione delle piste di volo e negli impianti AVL a cura dell’Enav per il passaggio dalla II alla III categoria aeroportuale (massima affidabilità), sono stati impiegati per l’ illuminazione delle piste svariati chilometri di cavo di alimentazione elettrica di una tipologia inidonea quanto fuori legge, ovvero, fuori delle prescrizioni CEI recepite come legge dello Stato; secondo tali prescrizioni per tensioni elettriche superiori a 600 volt sono obbligatori cavi muniti di schermo metallico protettivo mentre i cavi installati nell’ aeroporto di Bologna sottoposti fino ad oltre il triplo del limite massimo, ovvero a circa 2200 volt, sono del tipo senza schermatura; cavi questi che unitamente a quelli già esistenti all’ aeroporto di Bologna per gli AVL , anch’ essi fuori legge, totalizzano la ragguardevole lunghezza di svariate decine di chilometri che cingono piste e raccordi in queste condizioni di sicurezza:

Cicero pro domo sua

La illogica interpretazione restrittiva che l’ Enav sostiene circa la limitazione del proprio controllo agli AVL dei soli “impianti a terra” delle piste di volo, escludendo quindi, gli altri, elude anche per la perversità dei risultati, lo spirito e la lettera dell’ atto di indirizzo del Ministero dei Trasporti basato sull’ “l’ imprescindibile necessità di assicurare un compiuto sistema di controlli a presidio della sicurezza della navigazione , nella materia degli AVL”;

Lo stesso Enav dopo aver determinato per l’ inerzia dei suoi Vertici, una condizione sempre piu’ precaria di sicurezza nel sistema trasporto aereo non solo nazionale, come quella verificatasi nelle more della installazione del nuovo radar di terra di Linate, sembra ancora nascondesi dietro la consueta quanto ricorrente “giustificazione” in risposta alla puntualizzazione di ogni evidente disservizio, che l’ lo stesso Enav sta al momento (a fatti avvenuti) provvedendo a fare ciò manca;

Dopo due ulteriori due collisione sfiorate domenica 21 e lunedì 22 ottobre questa volta all’ aeroporto di Malpensa in condizioni del tutto simili a quelle di Linate, anche in sede politica si reputa da piu’ parti quanto mai urgente e necessario conferire all’ Enav un Consiglio di Amministrazione e una dirigenza all’ altezza della situazione e delle decisioni da adottare.

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