Nel 1930, negli Stati Uniti, fu creata una macchina in grado di calcolare le equazioni differenziali, infatti, essa fu la base di partenza per lo sviluppo dei calcolatori che vennero introdotti circa negli anni quaranta per usi militari.
Dopo parecchi anni, nel 1946, fu costruito l’ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer) e fu considerato il computer della prima generazione.
Nel dopoguerra fu attivata una ricerca sui computer che rimase legata all’ambiente militare,
soltanto negli anni cinquanta fu applicato ad usi civili. Da allora vi fu una lunga serie di innovazioni sia nelle componenti del computer sia nelle istruzioni, che migliorarono le prestazioni.
Tra tutte queste innovazioni ci fu l’introduzione, nel corso degli anni cinquanta, dei transistor, mille volte più piccoli di una valvola termoionica. I calcolatori divennero molto affidabili, economici e di minori dimensioni mentre, circa negli anni sessanta, furono introdotti i circuiti integrati, dispositivi formati da una piccola piastra di silicio su cui sono raggruppate componenti elettroniche diverse come condensatori, resistenze e transistor, che permisero di ridurre la dimensione e di aumentare sostanzialmente la potenza delle macchine.
Inoltre, grazie alla tecnologia VLSI sono stati realizzati i microprocessori, cioè chip su cui sono state raggruppate tutte le componenti essenziali della CPU.
Il computer è nato grazie alle idee di molti scienziati e studiosi, per riuscire a svolgere operazioni complicate. All’inizio, questi elaboratori avevano dimensioni piuttosto grandi, occupavano una stanza intera. A differenza di oggi, le macchine che nascono hanno dimensioni più ridotte e non occupano intere stanze ma un piccolo spazio sul tavolo.
CHE COSA E’ IL COMPUTER
Si può affermare che il computer è un calcolatore, una macchina, e in passato non comprendeva né il video né la tastiera, Però alla macchina si facevano leggere delle schede perforate ed essa rielaborava i dati che poi si stampavano.
La scheda perforata è stata il principale dispositivo di input, era un cartoncino rettangolare suddiviso generalmente in righe e colonne, ogni colonna poteva essere perforata in 2- 3- 4 righe, la combinazione dei fori rappresentava la codifica di un carattere. Le schede potevano essere perforate in modo manuale o in modo automatico, nel primo caso si utilizzavano macchine, dette perforatrici, dotate di una tastiera mentre nel secondo caso si effettuavano mediante dei dispositivi automatici, detti lettori di schede, che generavano degli impulsi elettrici in presenza di fori. Con il passare degli anni la tecnologia avanzava e anche l’uso di questa macchina cambiava, arrivando fino ai giorni nostri dove il computer ha una tecnologia all’avanguardia, ed essa è sempre in evoluzione con un consumo energetico molto basso.
La tecnologia, in seguito, consentì di ottimizzare interi cicli produttivi e di riorganizzare complessivamente la circolazione delle informazioni a livello planetario.
I calcolatori, quelli che oggi si chiamano Computers, sono entrati non solo in luoghi di lavoro, dove si progetta, ma possono scambiare informazioni oppure fornire servizi, e si occupano anche degli spazi privati e domestici, infatti, il computer ha cambiato in profondità il modo di pensare di interagire con gli altri.
Il nostro computer si compone di due principali tipi di unità:
L’Unità Centrale,
Le Unità Periferiche.
L’unità centrale è costituita da una unità di lavoro principale, contiene dei dispositivi elettrici ed elettronici che effettuano l’elaborazione dei dati e che sono il vero e proprio sistema di elaborazione che corrisponde al box dello schema funzionale.
Le unità periferiche sono costituite da dispositivi che consentono di immettere dati nell’unità centrale e di ottenerne ulteriori dati.
– Il video è un’ unità di output, visualizza i dati immagazzinati nell’unità.
– La tastiera è un’ unità di input che consente di immettere dati e comandi nell’unità centrale.
– Il mouse è un’ unità di input che consente di immettere comandi attraverso un sistema di
puntamento.
– Il disco è un’ unita di memorizzazione di tipo permanente cioè dati memorizzati e si mantengono
finché non sono espressamente cancellati, ci sono due tipi di disco:
– Il floppy disk era un disco rimovibile ed era utilizzato per l’archiviazione.
– L‘hard disk ,invece, è il disco di lavoro principale e tutti i programmi (oggi si chiamano Software)
che sono utilizzati devono essere pre-caricati per poterli utilizzare.
– La stampante produce stampa cartacea dei dati e può essere
di tipo seriale – che stampa un carattere alla volta –
di tipo parallelo – che, contemporaneamente, stampa caratteri uguali di una riga o di una pagina –
a impatto – con i caratteri stampati per contatto
non impatto con i caratteri impressi con metodi elettronici o laser.
Il computer è composto di memoria RAM e memoria ROM, la prima significa memoria di accesso casuale, la memoria RAM è una memoria molto limitata, anche nello svolgimento di un numero di programmi su un determinato sistema multiprogrammato è limitato dalle dimensioni della memoria, e viene appunto creata su disco fisso una memoria virtuale perché il disco fisso costa poco, è molto capiente e quindi vi si possono spostare i programmi (software) che non si usano sulla memoria virtuale.
Un altro elemento importante è la C.P.U. “Central Processing Unity” , che significa unità centrale di processo. La CPU consente lo svolgimento del processo di elaborazione ed è, infatti, l’unità che esegue i comandi impartiti nel sistema. Essa a sua volta è costituita da un’unità aritmetico logica (ALU) in grado di eseguire operazioni aritmetiche e logiche.
LO SCOPO DEL COMPUTER
Oggi il computer ha lo scopo di essere usato da qualsiasi persona sia ragazzo che adulto. L’uso del computer, oggi, si insegna anche agli studenti delle scuole Superiori.
Il computer è usato per qualsiasi compito, può essere usato per navigare in Internet, per la ricerca di argomenti che servono per fare delle ricerche o per documentarci, non solo, sipossono anche inviare messaggi attraverso la posta elettronica, ed è anche possibile creare delle pagine Web con il linguaggio HTML o Word Press.
I programmi che ci offre il computer sono programmi che oggi sono abbastanza richiesti e il suo obiettivo è quello di instradare i giovani ad imparare e a sfruttare le possibilità che ci offre per poi un giorno andare a lavorare e sapere come funziona un computer e come si utilizza LO SVILUPPO DELL’ INFORMATICA
Grazie alle applicazioni delle macchine elettroniche al trattamento e all’elaborazione dei dati, risalgono agli anni della seconda Guerra Mondiale, fu proprio allora, in risposta alle esigenze belliche degli Usa, alcuni scienziati crearono i primi calcolatori, macchine in grado di immagazzinare grandi masse di informazioni numerica e di compiere in tempo dei calcoli rapidi. Negli anni successivi, diversi studiosi definirono la parola informatica, progressivamente la legge relativa all’elaborazione e alla trasmissione di informazioni, il termine stesso deriva da informazione e matematica, indicando il trattamento matematico dei dati.
Per quanto riguardano gli anni ‘50-’60 sono stati prodotti computer sempre più’ potenti e soprattutto maneggevoli, pur continuando a essere impiegato nel settore bellico, il computer venne sempre più utilizzato negli apparati amministrativi delle grandi aziende come strumento per la contabilità e per l’archiviazione di massa.
Attorno alla metà degli anni settanta, per iniziativa di alcuni scienziati e alcuni giovani tecnici, furono sperimentati e poi immessi sul mercato calcolatori decisamente innovativi, si trattava di macchine a potenza limitata, concepite per servire un solo utente o un piccolo gruppo, non un grande apparato, si parlava, infatti, di Personal Computer.
Queste macchine utilizzavano un linguaggio, cioè un sistema di regole per la comunicazione tra l’utente e la macchina, di facile comprensione anche per utenti non specializzati. Il potenziale di elaborazione dei dati proprio del computer era adibito non solo al calcolo, ma anche alla scrittura e alla grafica.
Per i primi anni le nuove macchine vennero accolte con scetticismo, esse dimostrarono l’esistenza di un mercato nuovo, formato da professionisti, intellettuali, studenti e anche da lavoratori
Nel 1981, grazie all’IBM la maggiore azienda del settore comincio’ a produrre altri Personal Computer, contribuendo allo sviluppo mondiale su scala dell’informatica.
L’EVOLUZIONE DAL PASSATO AL PRESENTE
Con l’invenzione dei calcolatori si comincio’ nel 1642 con Pascal era un filosofo matematico che costruì “pascalina”, la prima calcolatrice meccanica automatica. Nel ‘700 ancora un matematico Poleni introdusse nuovi miglioramenti alla macchina di Pascal.
Durante tutto il 18 secolo ci fu un grosso interesse per le macchine calcolatrici automatiche che continuarono a crescere, non solo fra i matematici, ma anche nell’ambiente commerciale e bancario, e nel 1804 Jacquard, perfezionò il sistema, cercando di adattarlo alla produzione di ogni genere.
Il programma di lavoro era scritto su strisce di carta con una figura fatta di tanti fori, era letta automaticamente dall’organo di comando.
La carta perforata era in forma embrionale, era un inizio di scheda perforata che fu presto sfruttata per costruire due specie di macchine diverse fra loro.
Babbage nel 1812 propose di costruire una macchina calcolatrice molto potente rispetto alle sue contemporanee, per calcolare e stampare tavole aritmetiche, in particolare le tavole dei logaritmi utilizzando il metodo delle differenze finite, con il passare degli anni si cercava di perfezionare queste macchine ma si dimostrarono irrealizzabili.
Nel 1882 Hollerith sviluppò una scheda sulla quale tutte le informazione relative potevano essere rappresentate da una combinazione di fori, essa poteva contenere un massimo di 240 fori, un decennio più tardi si ridisegnò una nuova scheda perforata di 80 colonne e sarebbe diventata standard.
Il primo calcolatore elettromeccanico, chiamato Z3 fu costruito in Germania nel 1941 grazie Zuse; questo calcolatore utilizzava un programma registrato su nastro perforato e lavorava con il sistema di numerazione binaria.
Il sistema binario è uno dei sistemi più usati ed è molto importante comprende le cifre che vanno da 0-1, esso si utilizza con la codifica dei dati numerici e alfanumerici.
Per codificare i dati numerici basta rappresentali in memoria, devono essere codificati in binario ed ogni cella contiene 8 bit, un bit è un circuito elettrico, può assumere due valori allo stato OFF aperto si associa il valore 0 e allo stato ON chiuso si associa il valore 1.
A differenza di questa la codifica dei dati alfanumerici avviene tramite il codice ASCII (American Standard Code Information Interchange ) è codificato tramite bit e in una cella di memoria.
Diversi anni più tardi nasce la prima generazione, il cui elemento è la valvola termoionica oppure tubo a vuoto.
I primi ad utilizzarla come strumento di elaborazione di dati furono gli inglesi, che a causa del segreto militare, i primi che passarono alla storia come costruttori furono gli americani con l’Eniac che cominciò a funzionare nel 1943, la missione di questo progetto fu assegnata al dipartimento responsabile delle munizioni dell’esercito americano con lo scopo di compilare più velocemente le tabelle.
Nel frattempo all’università di Hardwar si progettava un altro calcolatore elettromeccanico che fu ultimato nel 1944 che prese il nome di Mark 1 capace di eseguire 300 operazione in mille secondi.
Il primo computer costruito secondo la teoria di Neumam che diceva di trattare dati e istruzioni allo stesso modo, esprimendoli in forma binaria; esso si chiama EDSAC (Electronic Delay –Storage automatic Computer), inizierà a funzionare nel 1949, essa fu anche una macchina a fare uso intensivo delle subroutine, cioè particolari “giri di calcolo”, consiste nel ripetere più volte le risoluzioni del problema.
L’EDVAC (Electronic Discrete Variable Computer), nasce con gli stessi obiettivi dell’Edsac però quest’ultimo prima di essere fatto funzionare nel 1952 ebbe grossi miglioramenti e perfezionamenti, inoltre esso contiene solo un sesto delle valvole che aveva Eniac è proprio qui che s’iniziarono a ridurre le dimensioni degli elaboratori.
Un nuovo computer denominato UNIVAC-1 (Universal Automatic Computer ), fu il primo ad essere costruito in serie per essere commercializzato.
Esso era un elaboratore a programma memorizzato contenente diversi tubi a vuoto e capace di fare addizioni, moltiplicazioni in pochissimo tempo.
Tra il 1950-’55 un altro gigante settore incomincia a produrre macchine per venderle sul mercato.
Inoltre nel 1953 nasce il primo IBM/701; alle origini di esso stavano le esigenze di calcolo del pentagono, impiegato nella guerra di Corea, infatti, il /701 fu definito Defence calculator.
Il /701 è dotato di una stampante, di un lettore di schede e le memorie sono assicurate da nastri e tamburi magnetici.
Nel 1954 nasce IBM/650 è un computer più lento e meno mastodontico dei precedenti.
Nel 1955 con l’installazione dell’IBM/704 si compie un passo in avanti, infatti, con l’IBM la progettazione di un linguaggio di programmazione in grado di “produrre” le formule matematiche per farle comprendere all’unità della macchina.
Il linguaggio si chiamerà FORmula TRANslator, abbreviato FORTRAN.
Con la seconda generazione abbiamo il transistor e il suo funzionamento dipende dalla materie alla stato solido, per migliorare l’affidabilità e a renderli sempre più piccoli.
Nel 1959 sul mercato si presentò un calcolatore elettronico interamente transistorizzato e chiamato ELEA 9003 che sta per elaboratore elettronico aritmetico, seguirà ELEA 6001 è una versione ridotta prodotta in due modelli, uno commerciale e uno scientifico.
Nel 1963 è la volta di ELEA 4001, una macchina di dimensioni medio piccole ricca di soluzioni tecnologiche molto avanzate.
Nel 1960 composero due nuovi IBM il 1620 dedicato al calcolo scientifico e il 1401 dedicato all’impiego commerciale.
Per quanto riguarda la terza generazione il mercato non poteva più accettare la separazione fra macchine scientifiche e meccaniche gestionali perché il computer doveva essere in grado di svolgere elaborazioni di ogni genere (testi, formule matematiche ecc.), purtroppo a rendere le cose ancora più complesse s’introdusse l’elaborazione di tipo Batch (cioè Alotti), non consentiva la comunicazione diretta con il computer, cosicché qualsiasi errore nella scrittura di un programma o nell’elencazione dei dati era rilevato soltanto alla fine dell’immissione e obbligava l’operatore a scrivere tutto.
Successivamente fu introdotto il principio del Time-Sharing che si può tradurre con “quanto di tempo”, consente a diversi utenti di usare un solo computer contemporaneamente e l’illusione degli operatori che le macchine stiano lavorando solo sul loro problema.
Il BASIC nonostante le critiche ricevute rimane un linguaggio di programmazione più semplice e pratico per una persona che comincia ad usare il computer.
Di fatto, nel 1961 la NASA aveva affidato la progettazione di un computer potente e affidabile che doveva consumare pochissima energia ed occupare poco spazio.
Le macchine della terza generazione sono più potenti, la memoria principale si è sdoppiata e accanto all’unità principale ha fatto comparsa la memoria più piccola, ma veloce, molto costosa ma con la presenza di circuiti microelettronici più avanzati e si chiama cache, in esso si conservano dati e informazioni.
Con la quarta generazione si determina la nascita dei calcolatori personali, si usufruisce dei microprocessori, esso integra in un quadratino di silicio di dimensioni quasi microscopiche.
Purtroppo ci sono ancora dei problemi e si vedono con la nascita del primo Personal Computer che non dispone di nessun tipo di Software e può essere programmato soltanto con un linguaggio macchine.
Solo nel 1976 si può assistere alla comparsa del sistema operativo per i microcalcolatori cioè dotati di un minimo di software sufficiente per far partire l’elaboratore.
Un anno dopo nasce il primo vero e proprio Personal Computer con unità centrale incorporata alla tastiera al video, un unità di memoria e dischetti.
La quinta ed ultima generazione non si sa bene cosa si vuole sviluppare.
A differenza dei primi calcolatori che sono nati per soddisfare le necessità militari, la seconda per scopi commerciali, la terza come conseguenza allo sviluppo dell’elettronica, la quarta al microprocessore.
Il progetto di questa quinta generazione si cominciò a parlare negli anni ’80 per sviluppare sul piano HARDWARE che SOFTWARE.
Si vogliono introdurre macchine basate sull’informazione, sulle conoscenze facendo intervenire le tecniche dell’intelligenza ma non trovarono soluzioni adatte.
Nell’anno 1983 compaiono i primi personal computer e l’informatica prende sempre più vantaggio perché questa macchina ha un sistema di elaborazione autonoma che contiene le proprie applicazioni e i propri programmi. Il primo fu il DOS che è un sistema monoprogrammato monoutente, inizialmente i personal computer venivano installati con una configurazione Stand Alone che significa funzionante da solo. I vantaggi che offre è la semplicità di gestione del sistema, i costi sono bassi da sostenere, lo svantaggio è che non c’è nessuna possibilità di scambio con un’altra macchina se non via dischetto.
Negli anni ’90 abbiamo Windows 95- 98 che rivoluziona il concetto di sistema operativo perché fino a che non arrivasse Windows il sistema operativo era essenzialmente un gestore di risorse in un sistema di comunicazione.
LO SVILUPPO DEL SETTORE TERZIARIO
Per diverse ragioni è mutata la struttura sociale dei paesi sviluppati che si trovano in un’avanzata fase di terziarizzazione, con una crescita assoluta e una percentuale dei ceti medi, costituiti da intellettuali, tecnici, operai specializzati, professionisti, ricercatori, addetti al tempo libero. Parallelamente alla riduzione, della percentuale, della classe operaia, nuove forme di solidarietà sociale nel campo del lavoro hanno fatto fatica ad affermarsi per la segmentazione crescente dei processi lavorativi della società terziaria, altamente tecnologizzata.
Le conseguenze furono traumatiche nei paesi economicamente avanzati, perché il prodotto lordo nazionale fu importante per il risultato di un’attività di trasformazione industriale, gli incrementi di produttività furono facilmente realizzabili.
Però con la terziarizzazione, tassi di sviluppo di queste dimensioni sembrano tutt’oggi irraggiungibili, perché il sistema non è in grado di generare una crescita annua della ricchezza altrettanto elevata.
In realtà il lavoro nel terziario in genere è stato rivoluzionato nei suoi contenuti e nella sua organizzazione da tutte le macchine che servono ad archiviare dati, ad aggiornare situazioni finanziarie, a realizzare certificati al pubblico, a comprare e manipolare testi ed è facile prevedere ulteriori sviluppi.
Il computer, dunque, tende progressivamente a sostituire l’uomo non solo nei lavori faticosi, come era accaduto nel passato con la meccanizzazione, ma anche in quelli “intelligenti”, producendo un eccesso senza precedenti di forza lavoro, non solo manuale ma anche intellettuale.
Il settore terziario, inoltre si caratterizza per il continuo sviluppo di innovazioni, non fanno parte tutte quelle attività non comprese nel primario e nel secondario, per quanto riguarda questo settore è enormemente cresciuto negli ultimi decenni, e nella maggior parte delle società sviluppate.
In particolare negli anni recente, si stanno sviluppando velocemente i servizi del terziario ed esso comprende quei servizi maggiormente strategici, avanzati, innovativi soprattutto dal punto di vista tecnologico.
Questo settore si sviluppa grazie anche alla continua evoluzione della tecnologia dell’informatica dove si possono svolgere ricerche scientifiche attraverso i laboratori, la gestione aziendale, le
telecomunicazioni che sviluppa le reti telematiche e i satelliti, esso è il settore più innovativo rispetto al primario e al secondario e quest’ultimo è in continua evoluzione.
LA RIVOLUZIONE INFORMATICA
Dopo i fenomeni di crisi e disoccupazione, se ne sviluppò un’altra di nuovo tipo, diventata costante, strutturale e non congiunturale, alla sua determinazione concorsero, però, non solo i fenomeni appena analizzati, ma soprattutto l’innovazione tecnologica, che costituì l’altro fattore utilizzato per rilanciare lo sviluppo.
Infatti, come è sempre accaduto in tutte le storie dell’industrializzazione, questa volta è partita una fase di intensa innovazione delle tecniche applicate alla produzione e alla destinazione delle merci e soprattutto la nuova ricerca per la scoperta di organi di calcolo e di memoria, il calcolatore Bull “Gomma” nel 1952 che usava linee di ritardo come organi di memoria, diodi a cristallo e resistenti.
Le prime applicazioni pratiche dell’elettronica e dei nuovi concetti di calcolo commerciale.
Nel 1955 apparivano i calcolatori e si usavano i transistor come organi di calcolo, tamburi magnetici come memorie.
La fabbricazione dei calcolatori ed elaboratori si va orientando verso l’utilizzazione generale dei transistor e quindi si arriva ai primi circuiti integrati, circuiti micrologici e sostituiscono i circuiti a transistor normali.
Altri calcolatori nascono, troviamo anche ENIAC e poi seguirà Selective Sequence Electronic Calculator costruito dall’IBM nel 1948, ci sarà anche EDSAC costruito all’università di Cambrige nel 1949, seguirà Hanchester Electronic Computer (con memoria a tamburo magnetico).
Nascerà UNIVAC costruito dalla Remington Rond (memoria a mercurio), inoltre compariranno gli elaboratori “701” (con memoria a tubi catodici) e il “704” (con memoria a tubi magnetici)costruiti dal 1953 al 1955 dall’IBM, ci saranno altre due macchine “402 e la 405” costruite da Elliot.
In questo periodo l’IBM/360 ha una memoria che contiene circa 8192 a 2097152 byte.
Innanzi tutto la rivoluzione informatica, sorta circa 40 anni fa dai laboratori e maturata per circa un decennio nelle applicazioni scientifiche, industriali, amministrative, e tutto ciò esplode con l’avvento del microprocessore, della telematica, della robotica e dell’intelligenza artificiale.
Da qui l’innovazione si è dispiegata su tutti i processi produttivi, nello sforzo non solo di risparmiare energia, ma di ridurre i costi di produzione e di individuare nuovi spazi di mercato.
L’informatica è diventata a sua volta un vastissimo settore produttivo, concentrato soprattutto negli Stati Uniti e in Giappone, ma presente anche in Europa, e ha trainato la ripresa economica, perché la domanda dei prodotti informatici è cresciuta, per tutti gli anni ottanta, a ritmi vertiginosi, superiori a quelli di qualunque altro prodotto industriale.
I caratteri di questa nuova tecnologia sono stati talmente innovativi e pervasivi di tutta la struttura economica e sociale che molti studiosi non hanno esitato a definire questa trasformazione una vera e propria rivoluzione.
Infatti, il calcolatore e entrato non solo nei luoghi dove si lavora e si progetta, dove si scambiano informazioni e si forniscono servizi (banche, università), ma anche in spazi privati e domestici.
Nella loro normale e non breve storia gli elaboratori sono passati dalle mastodontiche dimensioni d’origine (il primo calcolatore elettronico, costituito nel 1946, aveva 18000 valvole e 6000 interruttori occupava grandi spazi), all’attuale generazione di microelaboratori, la quarta dopo quella delle valvole, dei transistor e dei circuiti integrati.
Quando cominciò a entrare nei processi produttivi l’informatica dette a volte risultati spettacolari, come è avvenuto nella robotica. Il caso più noto è quello della costruzione di automobili, dove braccia meccaniche impugnano e usano utensili sostituendo l’uomo nelle fasi di lavoro, di fatto nelle industrie le fasi dell’esecuzione, ma anche quelle di progettazione vengono già affidate agli elaboratori.
In passato l’uomo voleva ampliare la propria capacità fisica, mentre oggi con l’informatica l’uomo vuole ampliare le capacità mentali.
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LE DIFFICOLTA’ E L’INTRODUZIONE DEL COMPUTER NELLE IMPRESE
Per quanto riguarda il sistema informatico di un’azienda può essere considerato come l’insieme delle informazioni e delle correlazioni che possono servire per lo svolgimento di un attività aziendale, infatti, in questo sistema si può considerare l’insieme dei dati, dei procedimenti di elaborazione dei dati, l’insieme degli strumenti utilizzati.
Le informazioni possono servirci a livelli diversi dove il livello inferiore riguarda l’uso operativo delle informazioni per svolgere un’attività normale, invece i livelli più alti richiedono la correlazione delle informazioni per prendere delle decisioni e definire delle strategie.
La correlazione può essere suddivisa tra i suoi elementi ed un sistema informativo, e possono essere indipendenti, integrato o modulare.
Il primo è suddiviso in sottosistemi che operano in modo autonomo, qualsiasi parte funziona in modo indipendente e deve avere a disposizione i dati necessari o delle azioni.
A differenza del primo il secondo è un sistema dove esiste correlazione fra tutte le componenti e ogni informazione può essere ottenuta in un solo modo, con questo sistema non ci può essere la duplicazione dei dati, il sistema automaticamente risulta complesso e poco flessibile, i sistemi modulari offrono dei vantaggi cercando di eliminare i difetti.
Il funzionamento modulare può essere modificato senza nessuna conseguenza e poi i moduli possono essere suddivisi in sottomoduli creando un sistema modulare con una struttura gerarchica, e il sistema informativo è gestito con metodi automatici di elaborazione con l’utilizzo di calcolatori elettronici.
L’insieme di tutte le apparecchiature, programmi che si possono usare all’interno dell’azienda costituisce il centro Elaborazione Dati (CED) è un settore aziendale ed ha il compito di coordinare tutta l’attività informatica, quelle elaborative, l’attività analitica per consultare le informazioni necessarie, inoltre il CED deve coordinare e gestire gli elaboratori tradizionali e lo sviluppo delle procedure utilizzabili.
Il CED si divide in settori il primo è analisi si occupa dello studio di fattibilità per la soluzione dei problemi aziendali preposti dagli utenti.
Il settore di sviluppo o programmazione deve provvedere alla realizzazione delle procedure e della loro manutenzione.
Per quanto riguarda il settore operativo deve utilizzare i comandi del sistema operativo per garantire il corretto funzionamento del centro sapere come comportarsi in certe situazioni.
L’installazione di un CED in un azienda serve per stabilire gli obiettivi che essa si vuole predisporre.
In passato l’ufficio non era così organizzato ma disponeva di oggetti come la macchina da scrivere, la calcolatrice, il telefono ecc., il buon funzionamento dell’ufficio era in gran parte lavoro manuale.
A differenza di un ufficio moderno dove sono presenti i nuovi prodotti dell’informatica, ad esempio i video terminali, tastiere, stampanti essi hanno semplificato il lavoro dell’uomo.
All’inizio per chi usava i computer ebbe grosse difficoltà perché non conoscevano i programmi e dovevano effettuare dei corsi per adattarsi e a sua volta dovevano eseguire il loro lavoro.