20.04.1999
In seguito ai bombardamenti in corso ormai da parecchi giorni, si sono verificate distruzioni di grande entità con le conseguenze disastrose per l’ambiente registrate anche oltre il confine yugoslavo.
Si sono verificate emissioni dannose dai materiali infiammabili ed esplosivi pericolosi per la salute, che hanno inquinato l’atmosfera, il suolo, le acque degli acquedotti urbani.
Ribadiamo che, a causa di queste emissioni dannose, si e’ creata una vasta nube tossica ( di una decina di chilometri), che portava con se i prodotti inquinanti ( cloridevinilmonomero, cloro, ossido di cloro, ammoniaca, ossidi di nitrite, vari prodotti creatisi dalla nafta bruciata e dai suoi derivati, nonchè prodotti secondari delle reazioni chimiche non controllate).
Subito dopo la formazione della nube inquinata, e’ piovuto e questa pioggia, avendo assorbito tutte le sostanze dannose e pericolose, le ha scaricate nei fiumi.
Perciò gli effetti di questo inquinamento non riguardano solo le regioni confinanti con la Yugoslavia, ma hanno un effetto pluriennale in quanto sostanze cancerogene (che producono l’insorgenza di tumori ndr), mutagene (che inducono mutazioni negative ndr) e teratogene (che inducono nascite deformi o mostruose ndr).
Un’ulteriore distruzione della raffineria a Panchevo potrebbe comportare ancora piu’ gravi danni all’ambiente sia a breve che a lungo termine.
Nyegomir Slavko, Ministro Consigliere presso l’Ambasciata della Federazione Yugoslava a Roma